Reti integrative di comunità, economia rurale, inclusione sociale, economia circolare, e strategie per ridurre gli sprechi alimentari.
Il web può essere uno strumento a supporto di tutto questo?
È stato uno degli aspetti su cui abbiamo discusso ieri pomeriggio a Orvieto, presso "Lo Scalo Community Hub", nel pomeriggio dedicato al progetto "Cibo per la Mente".
C'erano i ragazzi del Liceo Economico Sociale di Orvieto, che al di là di ogni retorica sono stati i protagonisti assoluti della serata: la loro partecipazione a questo progetto porta una presa di coscienza nuova su ciò che offre il nostro territorio, in materia di economia rurale, di conservazione del paesaggio, e non solo.
C'erano Emanuela Bianconi, fotoreporter che ha curato e presentato la mostra fotografica “E tu cosa vuoi?”, e Massimo Luciani, coordinatore Ecomuseo Paesaggio Orvietano e presidente di Umbria Equo Solidale.
Ma veniamo alla piattaforma
I grandi colossi del web sembrano voler spazzare via le piccole realtà locali. E spesso questo fa vedere il web come un pericolo per i piccoli negozi.
Ma se la prima affermazione è vera, la seconda è sicuramente generalista: noi crediamo fermamente nel web come strumento per il supporto delle piccole realtà economiche locali.
Perchè può aiutare a diffondere la conoscenza, e risolvere delle problematiche organizzative complesse. Di certo, alla base ci deve essere la volontà di affrontare dei cambiamenti, di riorganizzarsi.
Ma è una volontà che, quando c'è, fa la differenza.
A Orvieto abbiamo un gruppo di acquisto solidale, o GAS: è una sorta di associazione che acquista prodotti prodotti alimentari da piccoli produttori locali, che si impegnano a rispettare l'ambiente, le persone, la legalità.
Conosco di persona Massimo Luciani da diversi anni: oltre a essere il presidente di Umbria Equo Solidale, è una delle anime del GAS.
Avevo osservato come per lui e per gli altri organizzatori il momento degli ordini del GAS fosse davvero complesso: c'è da sentire i produttori locali, preparare il listino, ricevere le prenotazioni su un gruppo WhatsApp (dove tutti leggevano gli ordini di tutti, squillava in continuazione, e le informazioni si perdevano), ordinare (e scaricare) le arance, preparare i pacchetti.
In più, con l'avvento del progetto "Cibo per la Mente" si voleva dare una valenza diversa ai prodotti in eccedenza, che rischiano sempre di finire tra i rifiuti.
E si voleva prestare maggiore attenzione a chi attraversa situazioni di difficoltà, grazie alla spesa sospesa: appartenere a una comunità è anche questo.
Il web in questo poteva sicuramente dare una mano.
È per questo che stiamo implementando questo strumento, che attualmente è ancora in fase di test ma che vedrà la luce definitiva nel prossimo anno. È uno strumento nuovo, mai visto prima.
Raccoglie gli ordini, gestisce il magazzino, le scadenze, le prenotazioni, le consegne a domicilio, e permette di far trovare la spesa pronta ai soci del gruppo di acquisto.
Ha il carrello, ma non è un ecommerce, perché non processa pagamenti e spedizioni.
L'obiettivo è che chi acquista si rechi personalmente al punto vendita, anzitutto perché è il punto vendita fisico ad essere l'elemento chiave di tutto. Ci sono persone, incontri, prodotti prodotti artigianali che vengono tagliati e pesati. La tecnologia, per quanto evoluta possa essere, non può sostituire queste cose, se non vuole snaturarle.
Ma c'è di più.
Spesso diciamo che le realtà dell'economia locale vadano difese.
Con questo progetto non vogliamo solo difenderle. Vogliamo diffonderle.
Ho sempre in mente una chiacchierata che ho fatto con una ragazza che un giorno è passata dalla bottega del commercio equo e solidale di Orvieto per caso: pur abitando lì vicino, e in un comune di piccole dimensioni, non sapeva della sua esistenza. Non sapeva nulla del gas. Come era possibile? E quante altre persone ci sono come lei?
Degli strumenti social a supporto potranno sicuramente aiutarci a diffondere questa iniziativa.
Se vuoi saperne di più, in attesa del rilascio della piattaforma, ti ti lascio il link alla diretta Facebook dell'evento.
Il progetto "Cibo per la mente" è a cura dell'APS Piano Terra, in collaborazione con ETS Trame di Comunità e Umbria Equo Solidale.
È realizzato con il contributo della Regione Umbria, nell'ambito del programma finalizzato a realizzare attività di interesse generale di cui all’art. 5 del D.Lgs. 117/2017.